Il centro Ponte Galeria a Roma è stato uno dei primi centri di detenzione per migranti in via di rimpatrio aperti in Italia, dopo l’entrata in vigore della Legge 40/1998. È il più grande centro di detenzione per immigrati italiano, l’unico ad ospitare una sezione femminile. La sezione maschile, chiusa nel 2015, ha riaperto i battenti nel 2019 portando la capacità ufficiale del centro a 250 posti (125 per le donne e 125 per gli uomini). Nel medesimo anno, tuttavia, due violente rivolte hanno costretto a una nuova chiusura della sezione maschile, riaperta solo a fine anno con un capacità di 96 posti. La capienza registrata a fine 2024 era di 101 posti.

Il Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Ponte Galeria si trova a Roma sud nei pressi della Fiera di Roma, vicino all’Aeroporto Internazionale di Fiumicino e adiacente alla caserma di polizia di S. Gelsomini su strada Portuense. Il Cpr è composto da diversi edifici circondati da alte mura e recinzioni. Telecamere a circuito chiuso sorvegliano l’intera struttura. All’interno del Cpr, uomini e donne sono detenuti in aree separate divise da una grande corridoio centrale circondato da recinzioni. Nella sezione maschile, le recinzioni sono coperte con plexiglass per evitare fughe. I settori detentivi del Cpr di Roma sono dotati di una zona comune attrezzata con tavoli e panche fissati al pavimento e un ulteriore locale con un televisore incassato nel muro.

La gestione del centro è stata affidata fino al 2010 alla Croce Rossa Italiana. Da marzo 2010 a dicembre 2014 il centro è stato gestito dalla Cooperativa Sociale Auxilium e poi, tra 2014 e 2018, dal consorzio composto dalla francese Gepsa e dall’associazione Acuarinto. Tra 2018 e 2021 il Cpr è stato gestito dalla cooperativa sociale Albatros 1973. Nel giugno del 2021, la Prefettura di Roma ha pubblicato una nuova gara finalizzata all’affidamento in gestione del Cpr di Ponte Galeria, per la durata di 12 mesi. Ad aggiudicarsi l’appalto è stata, nel dicembre del 2021, Ors Italia Srl, società che gestisce anche i Cpr di Torino (e fino ad inizio 2022 anche quello di Macomer) ed è stata sovente al centro delle polemiche per la scarsa qualità dei servizi di accoglienza offerti nelle strutture di cui era responsabile. La Prefettura ha ripetutamente prorogato il contratto con Ors Italia Srl, che ha gestito il Cpr in attesa dell’esito della gara d’appalto (indetta nel luglio 2024), fino a febbraio 2025, quando si è insediato il nuovo soggetto gestore, la cooperativa Ekene.

Eventi critici
Al 4 febbraio 2024 risale l’ultimo tragico evento accaduto nel Cpr di Ponte Galeria con il suicidio di Ousmane Sylla, a poco più di due anni di distanza dalla morte di Wissem Ben Abdellatif, anch’essa connessa con la struttura romana. In seguito alla morte di Ousmane, le persone recluse con lui hanno tentato di contattare l’esterno del Cpr per denunciare l’accaduto e hanno avviato una protesta. Sono stati incendiati i materassi, si è cercato di sfondare le porte che separano i diversi settori del centro, alcuni detenuti hanno divelto le grate di ferro e appiccato il fuoco a un’auto della polizia. L’ultima rivolta da parte delle persone trattenute risale a febbraio 2025, in seguito alla quale si è ridimensionato il numero di posti disponibili nel centro. Il 26 giugno 2025 un 24enne tunisino ha tentato il suicidio all’interno del centro; il giovane è stato soccorso dai carabinieri e visitato presso l’infermeria del Cpr, per poi fare rientro nel proprio settore.