CTRA Albania - Gjadër
La struttura di Gjadër si trova in territorio albanese ed è stata ufficialmente inaugurata il 16 ottobre 2024, con l’ingresso dei primi 16 richiedenti asilo soccorsi nel Canale di Sicilia. Allestita sulla base del controverso protocollo di intesa tra governo italiano e governo albanese, la struttura insiste sull’area occupata da una ex base militare albanese, dove è stato installato un complesso polifunzionale. In particolare, la struttura ospita al suo interno un Centro di trattenimento per richiedenti asilo (Ctra) assoggettati alla procedura d’asilo in frontiera, con una capienza di 880 posti, e un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) dalla capienza di 144 posti. Quest’ultimo, originariamente destinato a coloro la cui domanda d’asilo fosse stata rigettata, a partire dall’entrata in vigore del Decreto legge 37/2025, può essere utilizzato anche per il trattenimento di stranieri destinatari di un provvedimento di espulsione già trattenuti presso uno dei Cpr situati in territorio italiano. Ai posti disponibili nelle aree funzionanti come Ctra e Cpr, si devono aggiungere i 20 posti dedicati alla custodia di coloro che dovessero rendersi autori di reati durante il loro trattenimento amministrativo.
Nel corso del 2024 sono state effettuate due operazioni di trasferimento di richiedenti asilo soccorsi in mare verso il centro di Gjadër, cui si aggiunge la terza effettuata nel gennaio 2025. In tutti i casi, i relativi provvedimenti di trattenimento non sono stati convalidati dall’autorità giudiziaria competente, che ha anche rinviato la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione europea affinché venisse valutata la compatibilità delle procedure applicate nel centro di Gjadër con il diritto dell’Unione europea. Nell’aprile 2025 è stata effettuata la prima operazione di trasferimento verso Gjadër di stranieri già trattenuti presso Cpr situati sul territorio italiano. Il 26 giugno altre 15 persone sono state trasferita a Gjader, nonostante i dubbi relativi alla legittimità della procedura sollevati dalla Corte di Cassazione.
L’allestimento della struttura polifunzionale di Gjadër, oltre che dell’Hotspot situato nel porto di Shengjin, sempre in territorio albanese, è stata affidata alla progettazione e realizzazione Direzione generale dei lavori del Ministero della Difesa ed appaltata in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale, secondo il regime previsto per le opere di interesse per la difesa e la sicurezza nazionale. La gestione delle strutture site in Albania è stata affidata con procedura negoziata per un biennio, con possibilità di proroga, alla cooperativa Medihospes, che ha presentato un’offerta con un ribasso del 4,9% sulla base d’asta fissata a 151 milioni per un quadriennio (biennio iniziale, più l’eventuale proroga biennale). Ciononostante, “il contratto con l’ente gestore è tuttora in attesa di essere firmato” e la Prefettura di Roma ha ritenuto di disporre “l’esecuzione anticipata del servizio nelle more della stipula del contratto, stante l’esigenza e l’urgenza di assicurare nell’interesse pubblico, l’avvio del servizio di accoglienza e dei servizi connessi, ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale presso i centri di Shengjin e Gjader, essenziale e di pubblica utilità, a decorrere dalla data del 16 ottobre 2024”.
Eventi critici
Secondo quanto segnalato dalla deputata Rachele Scarpa e dall’eurodeputata Cecilia Strada a seguito delle loro ispezioni presso il centro di Gjader, nella struttura sono stati registrati numerosi eventi critici come atti di autolesionismo, proteste collettive e 10 tentativi di suicidio nelle sole due settimane successive al trasferimento dell’aprile 2025.
I principali indicatori relativi al funzionamento del centro polifunzionale di Gjadër
La struttura di Gjadër ha aperto ufficialmente i battenti nell’ottobre 2024 e, fino alla fine dell’anno, vi hanno fatto ingresso 20 richiedenti asilo (nei dati forniti dal Viminale non vengono considerati quattro migranti trasferiti il 16 ottobre e immediatamente portati in Italia, secondo le cronache, due perchè minorenni e due perché inidonei alla vita ristretta), trasferiti in Albania nell’ambito di due distinte operazioni di sbarco: la prima avvenuta il 16 ottobre 2024; la seconda l’8 novembre 2024. Tutte le persone trattenute a Gjadër nel corso del 2024 sono state rilasciate e, dunque, trasferite sul territorio italiano per mancata convalida del provvedimento di trattenimento da parte del Tribunale di Roma, territorialmente competente.
I costi di gestione
Nel 2024, il Ctra di Gjader ha un procapite prodie di euro 76,57, più del doppio del dato nazionale, anche considerando solamente i centri di detenzione per richiedenti asilo sottoposti a procedure di frontiera. Il Cpr, che insiste all’interno del perimetro del centro polifunzionale, registra invece un procapite prodie di euro 108,04, oltre tre volte il valore medio nazionale. Per l’allestimento del centro polifunzionale e quindi per la costruzione e l’attivazione delle due strutture sono stati impegnati oltre settantaquattro milioni e duecentoquarantamila euro, per una capienza effettiva a fine 2024 di 352 posti nel Ctra e 24 nel Cpr (secondo i dati più aggiornati a nostra disposizione, a fine marzo 2025 la capienza del Cpr è salita a 48 posti). Dall’apertura fino alla fine di marzo 2025, senza contare le spese per la gestione e considerando esclusivamente l’importo fatturato nello stesso periodo, il costo medio di un singolo posto nelle strutture albanesi è di oltre centocinquantatremila euro. Considerando solo le spese di gestione maturate nel 2024, per 5 giorni effettivi di funzionamento (con una presenza massima di 12 persone in ottobre, sul totale di 20 persone detenute nel 2024), sono stati erogati all’ente gestore centoquattordicimila euro al giorno per un totale di oltre cinquecentosettantamila euro.

Ente gestore attuale
cooperativa Medihospes

Data di esecuzione della convenzione in attesa di stipula:
20 maggio 2024
Data scadenza convenzione:
20 maggio 2026
Capienza ufficiale:
Ctra 880 posti - Cpr 144 posti
Procedura:
procedura negoziata
CIG o Accordo quadro:
B10E32BBF4
I dati relativi al CTRA di Albania
Costi
I costi di gestione e manutenzione della struttura di Gjadër
importo pro capite prodie:
€ 76,57Ingressi
Numero di persone in ingresso nella struttura di Gjadër per anno, nazionalità e tipologia
Il dato sugli ingressi dal carcere si riferisce ai cittadini stranieri che hanno fatto ingresso nel centro provenendo direttamente da un istituto di pena. Il dato sul totale dei richiedenti asilo trattenuti si riferisce a tutti i cittadini stranieri trattenuti nel centro che hanno presentato una domanda d’asilo, anche dopo aver ricevuto un provvedimento di allontanamento. Il dato sui richiedenti asilo in ingresso si riferisce solo ai richiedenti asilo che hanno fatto ingresso nel centro senza ancora aver ricevuto un provvedimento di allontanamento.
Uscite
Numero di persone in uscita dalla struttura di Gjadër per anno, nazionalità e motivo
Il dato sulle mancate convalide o proroghe si riferisce alle persone dimesse dal centro a seguito di un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Il dato sugli allontanamenti non autorizzati si riferisce al totale delle persone scappate dal centro. Il dato sulla decorrenza dei termini si riferisce al numero di persone dimesse a causa del raggiungimento del termine massimo di trattenimento. Il dato sul totale dei rimpatri, si riferisce al numero di persone dimesse dal centro in esecuzione di un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale.
Rimpatri
Numero di persone rimpatriate dalla struttura di Gjadër per anno, nazionalità e modalità esecutiva del rimpatrio
Il dato sul totale dei rimpatri si riferisce al numero di persone dimesse dal centro in esecuzione di un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale. Gli altri grafici illustrano il numero di persone dimesse dal centro in esecuzione di un rimpatrio forzato eseguito con apposito volo charter noleggiato dal Ministero dell’Interno; tramite un mezzo di trasporto di linea ma in presenza di personale di pubblica sicurezza incaricato di scortare fino a destinazione lo straniero; in assenza di scorta internazionale.